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GAROu / action art_architecture

TORRE di BATTIGIO, 8 – 24 agosto 2014 (apertura tutti i giorni ore 16-18), inaugurazione venerdì 8 agosto alle 18.00, GAROu / action art_architecture : l’integrazione delle arti a cura di Mathias I. Buljan.

Vanzone con San Carlo
GAROu / action art_architecture
Nella medievale Torre di Battigio i cui lavori di recupero furono inaugurati nel 2007 ed il sistema di allestimento espositivo nel 2010, viene installata una mostra antologica di GAROu, gruppo operativo dell’avanguardia sperimentale contemporanea.

La mostra documenta sia il lavoro dei singoli che quello in équipe che si concretizza in progetti site-specific di arte pubblica. La produzione dei singoli pur con esiti molto differenti, nasce da riflessioni comuni e da operazioni interdisciplinari o transdisciplinari e da contaminazioni tra i generi.

Arti visive e plastiche, poesia,architettura e musica interagiscono, a volte traendo semplicemente suggestioni dai rispettivi domini linguistici, a volte configurando sinestesie o dispositivi o spazi in cui le varie discipline interagiscono.

E’ il caso, ad esempio, di Piazza Chávez di Domodossola,dove lo spazio architettonico (Gianni Bretto, Lydia Re/BBR Associati) è stato progettato in sintonia con le opere poetico-plastiche (Gisella Giordano, Antonio Avena) e con il poema sinfonico Geo (Giacomo Platini) ad essi correlato.

L’allestimento alla Torre di Battigio, si articola negli spazi progettati dallo stesso Bretto ed in cui i membri di GAROu furono, a diverso titolo, coinvolti. Si propone quindi il sottile gioco di rimandi ed amplificazione semantica tra “contenitore” e “contenuto” dove il diffondersi delle composizioni di Platini suona come riverberazione psicagogica.

Mathias I. Buljan GAROu è un gruppo dal nome ispirato da un racconto di Boris Vian composto da artisti figurativi, poeti, ricercatori e architetti e si propone di sperimentare i rapporti tra le varie forme artistiche e l’ambiente, tale sperimentazione è vista come un superamento del concetto di installazione o di performance e si colloca piuttosto sul versante dell’integrazione plastico-sensoriale intesa come coinvolgimento percettivo dello spazio su cui si interviene, sia esso un edificio od un luogo naturale.

Attraverso più mezzi diversamente interagenti (architetture,allestimenti,oggetti, sculture, dipinti, poesie etc.) GAROu interviene sui/nei luoghi estrapolando dai contesti gli elementi essenziali che guidano ogni volta ad un progetto artistico differenziato.

Attualmente GAROu è impegnato in una ricerca sulle forme primarie degli oggetti domestici e di alcuni “objets à reaction poétique”. Parallelamente sta elaborando un sistema di allestimento in cui struttura espositiva , opere e suono si integrino reciprocamente. GAROu è una struttura nomade aperta a collaborazioni con artisti di varia provenienza e accoglie diverse esperienze e proposte.

GAROu:
Antonio Avena
Costanzo M. Giordano
Gisella E. Giordano
Gianni Bretto
Musiche di Giacomo Platini
Assistente del curatore: Matteo Minetti
Allestimento: Gianni Bretto con Andrea Gallazzi e Davide Pelagatti



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